Pacchetto UE per la Circular Economy: un plauso al settore degli oli usati

Le novità contenute nel nuovo pacchetto di direttive europee sui rifiuti e la circular economy sono state presentate in anteprima in occasione del convegno “Circular Economy, le direttive europee appena approvate”, a cura della Fondazione Sviluppo Sostenibile. La relatrice del provvedimento al parlamento UE, Simona Bonafé, ha illustrato le nuove sfide competitive per le aziende italiane che devono cogliere l’opportunità della circular economy in termini ambientali ed economici, come accaduto con eccellenti risultati nel settore degli oli usati in cui gli obiettivi sono stati già raggiunti e superati.

In relazione ai rifiuti pericolosi, l’accordo tra Consiglio, Commissione e Parlamento Europeo preme sulle attività di decontaminazione dei rifiuti pericolosi per favorirne il riciclo di alta qualità. In sintesi: vengono rafforzate le norme che richiedono la separazione dei rifiuti pericolosi e il loro divieto di essere mischiati; viene data priorità alla rigenerazione rispetto ad altri tipi di trattamento che fino ad oggi includevano anche l’incenerimento; gli Stati membri avranno l’obbligo di riportare i dati sugli oli minerali, sintetici e industriali immessi sul mercato nonché sugli oli raccolti e trattati ogni anno.

Come affermato da Edo Ronchi, Presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile “Le nuove direttive avviano la svolta dell’economia circolare, cominciando con numerosi e importanti cambiamenti nel settore dei rifiuti. Siamo alla vigilia di una nuova svolta, di più ampia portata di quella avviata con la riforma di oltre 20 anni fa, che ci ha fatto passare dalla discarica come sistema largamente prevalente di gestione dei rifiuti, alla priorità del riciclo.”

Nell’ottica di incrementare l’economia circolare, è stato assegnato il compito alla Commissione di presentare entro il 2022 target obbligatori sulla rigenerazione degli oli, pratica già privilegiata in Italia da oltre trent’anni.