LIFE22-ENV-IT-INSPIREE, ha preso il via il progetto per il riciclo di elementi di terre rare co-finanziato dall’Europa

Ha preso ufficialmente il via il 1° ottobre il Progetto LIFE22-ENV-IT-INSPIREE della durata di 42 mesi, che porterà alla progettazione e messa in funzione presso l’impianto Itelyum di Ceccano (FR) del primo impianto su scala industriale in Europa per il riciclo di elementi di terre rare (neodimio, praseodimio, disprosio) da magneti permanenti esausti (PM) provenienti da RAEE.

Il progetto riunisce gli attori chiave per coprire l’intera catena di valore, ha come capofila e coordinatore Itelyum Regeneration S.p.A., e si avvale di un co-finanziamento dell’Unione europea pari a 3.245.429,41 euro. 

Fanno parte del Progetto: Erion Compliance Organization, Globeco Srl, Università degli Studi dell’Aquila e EIT Materie Prime CLC South S.r.l.

L’ambizioso Progetto porterà a creare un nuovo modello di filiera dell’economia circolare, contribuendo così all’attuazione del Piano d’azione sull’economia circolare per un’Europa più pulita e competitiva.

Inoltre contribuirà ad aumentare l’autonomia strategica dell’Unione Europea nel campo delle materie prime critiche (CRM) e la quantità di CRM riciclate dai rifiuti, come previsto dalla legge sulle materie prime critiche (almeno il 15% del consumo annuale dell’UE).

Obiettivo inoltre è quello di confermare l’Italia quale Paese con i livelli di riciclo più alti – a partire dal  modello italiano di raffinazione dell’olio usato che sfiora il 100% – definendo un sistema standard di gestione dei RAEE per la raccolta, lo smaltimento in impianti di trattamento e il riciclo in ETR, da replicare in altri paesi dell’UE.

Sempre in ottica di Sistema Paese, il Progetto intende sostenere l’attuazione della Direttiva End of Waste.

L’obiettivo del progetto è quello di realizzare un impianto con una capacità di 2000 t/anno di PM, iniziare con il  il  trattamento 500 t/anno di magneti permanenti esausti (PM) per poi proseguire con successivi sviluppi in una scalata per traguardare il riciclo di oltre 20.000 t/a di PM esausto da fonti diverse tra cui HDD ( hard disk drive) usati, apparecchiature elettroniche di consumo esauste, batterie agli ioni di litio per uso commerciale e automobilistico; pannelli LCD. Si tratterà dunque di un percorso modulare e polifunzionale di sviluppo dell’impianto che consentirà anche di effettuare attività di ricerca e sviluppo sulle materie prime critiche.

Per quanto sopra è previsto un ulteriore investimento di 9,5 milioni di euro entro la fine del 2030.